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Dispepsia gastrica
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Dispepsia biliare
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Discinesie biliari
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Stipsi cronica sempilce
LA CURA TERMALE
A) Idropinoterapia o Cura Idropinica
Consiste nel bere una determinata quantità di una o più acque minerali in determinate condizioni di temperatura, orario, tempo, ritmo secondo la prescrizione medica.
In genere costituisce un apporto di acqua e di soluti non sollecitato dai normali meccanismi omeostatici dell'organismo.
E' necessario stabilire:
- la qualità dell'acqua minerale o delle acque minerali (si possono usare acque di tipi diversi durante la stessa cura);
- l'epoca della cura ( le cure idropiniche si possono effettuare alla fonte in qualunque periodo dell'anno in relazione al piano curativo programmato per quella malattia e continuate a domicilio con acque minerali in bottiglia che mantengono le caratteristiche chimiche, chimico-fisiche ed efficacia curativa);
- l'orario d'inizio della cura (può essere praticata in qualunque ora della giornata, in genere nelle prime ore del mattino);
- la temperatura dell'acqua (è quella di scaturigine; le acque minerali a concentrazioni elevate devono essere bevute tiepide per evitare effetti irritativi a livello gastrico);
- la quantità della singola bevuta (le dosi variano in rapporto al tipo di acqua minerale). La dose singola viene prescritta in bicchieri da 250 ml. Acqua bicarbonata: ml 250-1000 a digiuno o durante i pasti , sino a ml 2000-3000 nella giornata. Acque saline: ml 750-1500 a digiuno. Acque solfate : ml 250 più volte a digiuno.
- la durata della singola bevuta e gli intervalli tra le bevute (la durata è in proporzione diretta alla quantità di acqua da bere);
- eventuali modalità da osservare durante la cura (in genere conviene far bere prima le acque minerali a concentrazione elevata);
- la posizione da assumere durante la cura (clinostatismo, ortostatismo, deambulazione).
B) Idrofangobalneoterapia
Trattamento che consiste nell’applicazione di fango a livello epatico con susseguente balneoterapia, associato a cura idropinica.
C) Doccia rettale
Consiste nell’introduzione, con una cannula rigida o semirigida, nell’ampolla rettale, di acqua minerale ad intervalli regolari e a pressione variabile.