“Le terme italiane sono un patrimonio naturale ed imprenditoriale unico e specifico dei territori, da far conoscere meglio, da preservare e valorizzare in maniera integrata, per la salute ed il benessere delle persone, per concorrere a riprendere la strada della crescita, per lasciarci alle spalle troppi mesi di sofferenze dovute ai morsi di una crisi economica che si è trascinata troppo a lungo” ha affermato Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Federterme-Confindustria, a conclusione della presentazione del “Rapporto sul settore termale 2013-2014”, svoltasi oggi a Thermalia 2014, nell’ambito di TTI, a Rimini Fiere, con gli interventi del Presidente di FoRST, Aldo Ferruzzi e del prof. Nicola Quirino, autore del Rapporto.
Per Aldo Ferruzzi, intervenuto come presidente della Fondazione FoRST, la “Fondazione continuerà ad assicurare il sostegno alla ricerca scientifica termale, per un supporto scientifico riconosciuto ed autorevole sulla validità ed appropriatezza delle cure termali”. In un quadro di criticità economiche diffuse, “FoRST è consapevole dell’esigenza di perseguire la sostenibilità futura del welfare europeo ed è pronta ad intraprendere percorsi innovativi, affiancando i decisori politici sulle best practices implementabili nelle stazioni termali, con l’obiettivo di concorrere a rispondere alle esigenze/aspettative di una popolazione più sana e longeva, in modo naturale e sostenibile”.
I numeri del termalismo italiano
Il prof. Nicola Quirino, autore del Rapporto ha messo in evidenza i tratti essenziali della evoluzione nel biennio in corso 2013-14 con le tendenze prevedibili per l’immediato futuro; Le terme italiane sono presenti su tutto il territorio nazionale (oltre 380 centri, di cui circa 50 classificati da ATECO/ISTAT nell’attività alberghiera), in 20 regioni e in 180 Comuni, al Nord, come al Centro, al Sud e nelle Isole) grazie alla disponibilità di acque minerali e termali con caratteristiche specifiche di riconosciuto valore salutistico e terapeutico. Una vera e propria rete di strutture e di risorse (naturali e sanitarie) importante perché vicina ai potenziali utilizzatori dei servizi termali, di cure, di trattamenti di benessere e di riabilitazione termale, come anche nuovi stili di vita.
Gli addetti diretti delle aziende termali sono circa 15.000 (compresi i direttori sanitari, i medici e altri operatori sanitari (nonché i lavoratori stagionali, calcolati full time equivalent) ai quali sono da aggiungere ( circa 60.000 lavoratori indiretti dell’indotto).
Il valore aggiunto di circa 430 milioni di euro ha toccato nel 2013 il livello più basso a partire dal 2008
L’attrattività delle terme italiane
Le terme italiane sono diffuse su tutto il territorio nazionale (tranne il Molise) grazie alla disponibilità di acque minerali e termali con caratteristiche terapeutiche riconosciute per legge dal Ministero della Salute. Sono risorse importanti perché la loro diffusione le rende sempre vicine ai potenziali utilizzatori dei servizi termali, cure, benessere e riabilitazione termale, nuovi stili di vita.
Le Terme del nostro Paese sono di gran lunga le più importanti nel panorama europeo e quindi mondiale, in primo luogo per la qualità dei servizi sanitari che erogano, da sempre inquadrate all’interno del Servizio Sanitario Nazionale.
Una normativa stringente - che impone il mantenimento di elevati standard qualitativi - ed un’intensa attività di ricerca scientifica - cui le industrie termali hanno fornito un decisivo impulso con la costituzione, nel 2003, di una Fondazione ad hoc – FoRST Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale -sono i punti di forza del sistema termale nazionale.
Una galassia variegata e molto articolata, caratterizzata, però, da un’omogenea vocazione ad essere una componente del welfare sanitario italiano che si colloca a pieno titolo nei complessi meccanismi di cui questo è composto, fornendo il proprio indispensabile contributo.
Parlare di terme vuol dire –anche- parlare delle ricadute che queste generano sul turismo in tutti i contesti di riferimento. In tale quadro e per effetto delle criticità dei consumi va letto – però- anche il progressivo calo della permanenza media negli alberghi delle località termali sceso nel 2013 a 3,5 giorni (nel 2007 erano 4,0 giorni).
L’ascolto sistematico della clientela ha messo in evidenza un comprensibile rinnovato interesse per tutte le destinazioni termali italiane mentre si trovano in difficoltà quelle che sono state di moda nel passato come battistrada dello sviluppo del termalismo italiano, ma che non hanno saputo ascoltare e interpretare il cambiamento degli stili di vita e delle aspettative della clientela.
Le terme italiane godono di una lunga e consolidata notorietà e reputazione anche internazionale basata sulle caratteristiche delle acque termali e sulla ricerca scientifica termale come anche sulla qualità dei servizi sanitari e dell’attrattività dei rispettivi territori. L’Italia è “lunga” e, evidentemente, si trovano in posizione avvantaggiata le terme delle regioni della pianura padana e del centro perché più agevoli sono i collegamenti con il cuore dell’Europa e con Francia, Svizzera, Germania, Austria, dalle quali tradizionalmente arrivano flussi di curisti termali ma anche quelli del turismo culturale, balneare, degli acquisti del Made in Italy e dell’enogastronomia.
Una domanda nuova e diversa di salute, di relax e di nuovi stili di vita
Andare per terme sta tornando di moda perché i clienti stanno imparando a privilegiare gli ambienti e l’offerta naturale vera (l’acqua termale, i parchi termali, servizi di qualità) per esperienze di terapie, di riabilitazione e di benessere termale ma anche di vera e propria vacanza in ambiente termale e hanno imparato a navigare nei siti delle terme alla scoperta di servizi ed offerte sempre più attrattivi.
Il turismo del benessere termale
Sono quasi 900mila gli stranieri che hanno frequentato i centri termali italiani nel 2013, provenienti prevalentemente dal centro Europa ma si sono registrati flussi crescenti, anno dopo anno, anche da parte di turisti russi che trovano il modo di coniugare la loro passione per le terme con il sogno del viaggio in Italia. Sono tendenze da tenere in considerazione per favorire la clientela che si avvicina alle terme perché ha appreso e verificato di persona che fanno bene ed è piacevole stare alle terme, per cura e per benessere ma anche per un clima di socializzazione diffuso, con la possibilità di fruire delle ricche attrattive dei territori circostanti.
Anche la completa attuazione della Direttiva 2011/24/UE per la libera circolazione e fruizione delle cure (comprese le termali) concorrerà ad attuare nuovi flussi di cittadini europei verso le terme italiane per fruire dell’offerta italiana di servizi termali di qualità in un contesto di elevate caratteristiche naturali e culturali.
Le priorità
Concludendo, il Presidente Jannotti Pecci ha indicato gli impegni di Federterme a breve e medio termine:
- Consolidamento del modello di welfare termale italiano
Con Iniziative proattive di collaborazione a tutti i livelli (nazionale, regionale e comunale) per il consolidamento del modello di welfare termale italiano, basato sulla ricerca scientifica termale e su una riconosciuta attenzione competente alle esigenze della persona (bambini, giovani, adulti, anziani). Collaborazione con ESPA per l’implementazione di un modello di welfare termale europeo che tenga conto della reputazione e delle buone pratiche specifiche italiane.
- Ricerca scientifica termale
Un rinnovato impegno a sostegno della ricerca scientifica termale con l’implementazione del Progetto Hydroglobe, promosso da FoRST insieme alla FEMTEC, che ha ottenuto il riconoscimento delle valenze terapeutiche delle cure termali, da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO), inserite nel Programma 2014-2023.
- Attuazione e implementazione della legge di riassetto del settore termale
La revisione della legge di riassetto del settore termale (l.323/2000) per adeguarla alle nuove situazioni ed opportunità di contesto ( formazione ed operatore termale, risposte nuove a nuove esigenze e domande del SSN e delle persone sul territorio.
- Valorizzazione integrata
Concorso al sostegno alla valorizzazione integrata delle risorse termali con le altre dei territori ed in particolare iniziative di destagionalizzazione.
- Credito
Iniziative per agevolare l’accesso a strumenti creditizi di sostegno degli investimenti per il rinnovamento delle strutture termali.
- Formazione continua
Promozione e sostegno a processi formativi più mirati sia per la parte sanitaria sia per gli altri servizi (con esperienze di alternanza scuola-lavoro) a sostegno delle esigenze di cambiamento e di servizi di qualità.
- Privatizzazioni
Accompagnamento di processi di privatizzazione degli stabilimenti termali pubblici con l’obiettivo del risanamento aziendale e della crescita economica ed occupazionale dei rispettivi territori.
- Collaborazione Pubblico-Privato
Implementazione della collaborazione pubblico-privato sui territori a partire da quella con l’ANCOT(Associazione dei Comuni termali Italiani).