5 per mille per FoRST

NEWS

Le novità dalla Fondazione

13 settembre 2018

INAUGURAZIONE CORSO DI AGGIORNAMENTO E PERFEZIONAMENTO PROFESSIONALE UNIVERSITARIO

Ostetricia e Termalismo: opportunità e nuove competenze
1aEdizione AA 2017-2018

Giovedì 20 Settembre 2018
ore 10:00 - 13:30
AULA DELLE LAUREE DI MEDICINA

 

 

08 giugno 2018

Forst a Uno Mattina, la ricerca applicata dimostra i benefici delle cure termali

 

Marco Vitale, Coordinatore scientifico della Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale (FoRST) e Walter Santilli, professore di medicina fisica e riabilitativa dell’Università di Sapienza, oggi su Rai 1 per fare il punto su come migliorare a 360° il proprio stato di salute grazie alle terme.

Un documento di programmazione del Ministero della Salute raccomanda l’utilizzo delle cure termali quale presidio nella cura di diverse patologie. In Lombardia avviata la prima sperimentazione per la riabilitazione.

 

Roma, 8 giugno 2018 - “Le cure termali sono considerate presidi terapeutici, basati sulla composizione chimica e fisica delle acque termali e dei fanghi. Ecco perché possono essere utilizzate per diverse patologie. Anche i pazienti più complessi possono essere trattati in ambiente termale, come i pazienti con patologie osteoarticolari”, lo ha dichiarato Marco Vitale, professore ordinario di anatomia umana all’Università di Parma e Coordinatore scientifico della Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale (Forst) a Uno Mattina, in onda oggi su Rai 1.

“Il circuito termale rappresenta una grande risorsa per il Servizio Sanitario Nazionale”, ha dichiarato sempre in trasmissione Walter Santilli, professore di medicina fisica e riabilitativa dell’Università di Sapienza. “Il Ministero della Salute ha stilato un documento di programmazione 2016-2018 a cui abbiamo collaborato insieme al prof. Vitale. In particolare abbiamo coordinato un tavolo su come utilizzare il circuito termale per la riabilitazione in caso di esiti post chirurgici, con quadri patologici non particolarmente gravi. Abbiamo inoltre condotto una ricerca svolta con metodo Delphi in cui abbiamo intervistato in forma anonima circa 100 medici italiani specialisti in reumatologia, fisiatria, medicina generale e medicina termale che hanno partecipato alla ricerca. Grande consenso è stato registrato sulle indicazioni, sulla scelta e sull’efficacia del trattamento, in particolare per la cura delle patologie osteoarticolari e dermatologiche, con grandi benefici per i pazienti”.

“Sono diversi i campi di applicazione delle cure termali, come le patologie reumatiche dell’apparato locomotorio, le patologie otorino-laringoiatriche (in particolare le otiti dei bambini) e dell’apparato respiratorio”, ha continuato Vitale. “Si affaccia anche la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) mentre tradizionali target sono le patologie dermatologiche (in particolare la psoriasi), le patologie vascolari e quelle dell’apparato urinario e dell’apparato gastro-enterico (con miglioramento della funzionalità epatica)”.

“La stragrande maggioranza delle persone che si cura alle terme è affetta da patologie osteoarticolari, come l’artrosi - ha spiegato Santilli - o patologie postraumatiche, ad esempio distorsioni o fratture. In questi casi sono particolarmente utili i fanghi anche uniti alla balneoterapia. Infatti la composizione chimica delle acque è tale che i minerali disciolti all’interno, insieme all’esercizio in acqua, facilitano il recupero motorio. Molti impianti termali sono infatti oggi attrezzati per la riabilitazione motoria e respiratoria con la presenza di terapisti della riabilitazione. La Lombardia ha iniziato una sperimentazione con invio di pazienti da riabilitare nei centri termali, così divenendo la prima regione che ha attuato il protocollo del Ministero. È fondamentale demedicalizzare i pazienti e metterli in un ambiente che favorisca anche la ripresa psico-fisica dei pazienti.

“Le cure termali svolgono un ruolo fondamentale per la prevenzione primaria e secondaria di diverse patologie”, ha concluso Vitale. “Qualunque paziente può usufruire delle cure termali con prescrizione del medico di base. Prima di cominciare il ciclo di cura, i pazienti vengono visitati dal medico responsabile dello stabilimento termale che definisce esattamente il protocollo terapeutico da effettuare”.

 

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Contatti:

Fondazione per la ricerca scientifica termale - Forst
06.85300966 – segreteria@fondazioneforst.it

Adnkronos Comunicazione
Raffaella Marino
06.5807567 / 328.3613995 - raffaella.marino@adnkronos.com

 

18 maggio 2018

FoRST — Fondazione per la ricerca scientifica termale quale ente beneficiario del 5 per mille

Vi ricordiamo che anche per quest'anno sarà possibile destinare la quota del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche alla scrivente Fondazione.

Destinare il proprio 5 per mille alla Fondazione per la ricerca scientifica termale non comporta alcun onere aggiuntivo rispetto a quanto già dovuto all'erario e che tale scelta non collide, in alcun modo, con quella relativa all'8 per mille di cui alla legge n. 222 del 1985 ed, infine, che sarebbe molto importante dare la più ampia diffusione a questa iniziativa, in modo che i titolari e anche i dipendenti delle Aziende ovvero i curandi che effettuano soggiorni per cure termali, possano valutare l'opportunità di contribuire al finanziamento della Fondazione.

A tal fine alleghiamo prototipo di prospetto che può essere allegato alla dichiarazione dei redditi dei dipendenti, ovvero consegnato ai curandi/clienti che effettuano trattamenti termali e/o di benessere.

Vi suggeriamo altresì di affiggere la locandina allegata presso le reception degli stabilimenti e alberghi termali.

Nel ringraziarVi per la disponibilità e cortesia, i nostri uffici restano a Vostra disposizione al n. 06/85.30.09.66 ovvero all'indirizzo email: segreteria@fondazioneforstit
 

 

14 maggio 2018

Massimo Ostillio nuovo vicepresidente FoRST

Roma, 14 maggio 2018 - Il Consiglio di Amministrazione della FoRST - Fondazione per la Ricerca Scientifica Termale, presieduto da Aldo Ferruzzi, si è riunito a Roma il 10 maggio 2018 e ha nominato il consigliere Massimo Ostillio nuovo vicepresidente della Fondazione.

Massimo Ostillio, nato a Taranto e laureato con il massimo dei voti all’Università di Bari, è stato Dirigente del Gruppo IRI, dal 1987 al 1994. Giornalista Pubblicista, è stato eletto Deputato nella XIII e nella XIV legislatura. Dal 1999 al 2001, ha ricoperto l’incarico di Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa, con delega alla Marina Militare; e, dal 2005 al 2009, è stato Assessore Regionale al Turismo e all’Industria Alberghiera della Regione Puglia. Dal 2006 al 2009 ha fatto parte del consiglio di amministrazione di Fincantieri SpA e di ENIT. Attualmente partecipa a Gruppi di lavoro per ricerche e studi in ambito parlamentare e svolge attività redazionale e di consulenza nei settori del turismo e della sanità, nonché della comunicazione e delle politiche di sviluppo territoriale, curando specifici aspetti normativi e di procedure amministrative.

La FoRST è stata costituita nel 2003, in attuazione della legge 323/2001, con il compito di promuovere progetti di ricerca nel campo della medicina termale finanziati dalle imprese del settore. Al 31 dicembre 2017, FoRST ha devoluto al co-finanziamento della ricerca scientifica circa 7 milioni di euro, dando attuazione a progetti per un totale di circa 15 milioni di euro.

Fanno parte del Consiglio della Fondazione in qualità di rappresentanti degli operatori e delle Istituzioni, nazionali e regionali: Aldo Ferruzzi (presidente), Roberto Landolfi (Regione Campania), Antonio Maritati (Regione Veneto), Marco Tagliaferri (Regione Toscana), Claudio Zucchi (Regione Lombardia), Paolo Bonini. Valerio Galasso, Alberto Lalli e Rosanna Turchi (Federterme/Confindustria), Massimo Ostillio (Ministero della Salute). Tesoriere della Fondazione è la dottoressa Rosanna Turchi, mentre il ruolo di Coordinatore Scientificoè affidato al professor Marco Vitale.

 

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24 marzo 2018
Labirinto d'acque

LABIRINTO D'ACQUE 2018

 

RICERCA, SVILUPPO E INNOVAZIONE NELLA MEDICINA TERMALE

Nell'ambito del Forum Internazionale Labirinto d'Acque 2018. il Labirinto di Franco Maria Ricci in collaborazione con FEMTEC (Federazione Mondiale delle Terme, istituzione accreditata presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità), Fondazione FoRST, Federterme e COTER organizza il Convegno Internazionale dal titolo “Ricerca, sviluppo e innovazione nella Medicina Termale”, un workshop che vedrà la partecipazione dei più autorevoli esponenti mondiali della Scienza Termale. 

Scarica la locandina

05 dicembre 2017

Da FoRST contributo a sei atenei per ricerca termale

Roma, 5 dicembre 2017 - Patologie metaboliche, riparazione tissutale, patologie otorinolaringoiatriche e trattamento delle acque. Sono questi gli ambiti in cui si cimenteranno sei fra i più importanti atenei italiani grazie ai finanziamenti della Fondazione per la ricerca scientifica termale (FoRST), nell’ambito del “VI Bando di ricerca – anno 2017”.

Il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione per la ricerca scientifica termale (FoRST), nell’ultima seduta del 29 novembre, sulla base delle indicazioni fornite dal Comitato tecnico-scientifico, che ha raccolto le valutazioni dei Referi internazionali anonimi, ha approvato la graduatoria dei progetti di ricerca a suo tempo presentati. 

Su un totale di 22 proposte, ben sei atenei italiani distribuiti fra Roma, Napoli Pisa e Pavia si sono aggiudicati i co-finanziamenti previsti, sulla base dello stanziamento complessivo deliberato e pari a 450 mila euro.

 Il tema della riparazione tissutale, presente per la prima volta nei bandi della FoRST, ha riscosso grande interesse nella comunità scientifica, prova ne è che circa il 50% delle risorse disponibili sono state indirizzate agli enti di ricerca che hanno presentato proposte su questa area.

In considerazione dell’elevato numero di progetti presentati e dall’interesse suscitato da alcune proposte di indagine su temi di forte interesse e di estrema attualità scientifica, quali quello delle patologie metaboliche, con particolare riferimento al diabete, e alle relazioni fra l’effetto dell’acqua termale e l’insieme dei microorganismi che compongono il microbiota, hanno fatto sì che il Consiglio d’amministrazione deliberasse uno stanziamento di ulteriori 200 mila euro destinato a finanziare ricerche meritevoli sui temi di interesse.

Le sperimentazioni, che prenderanno avvio subito dopo il perfezionamento di alcuni adempimenti amministrativi, dureranno 24 mesi, ma già fra un anno sarà possibile fare il punto sugli stati di avanzamento delle ricerche.

Prospetto progetti co-finanziati VI bando.

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30 novembre 2017

Insediato nuovo Consiglio d’Amministrazione FoRST

Roma, 30 novembre 2017 - Si è insediato nella seduta di ieri, 29 novembre, il nuovo Consiglio d’Amministrazione della FoRST, che sarà in carica per il triennio 2017-2019.

Confermati Aldo Ferruzzi (Terme di Cervia e Brisighella), Presidente uscente, Rosanna Turchi (Terme di Montepulciano) e Paolo Bonini (Terme di Trescore) già componenti nei precedenti mandati. Nuove nomine invece per Alberto Lalli, già direttore del Centro Studi Termali Pietro d’Abano e attualmente responsabile del Consorzio Aquaehotels di Abano Terme; e Valerio Galasso, Direttore Scientifico dell’Hotel Regina Isabella di Lacco Ameno.

Anche le Regioni, in quanto Parte Pubblica del CdA, hanno designato i loro componenti: Roberto Landolfi (Campania), che si affiancherà ad Antonio Maritati (Veneto), Marco Tagliaferri (Toscana) e Claudio Zucchi (Lombardia).

Nella stessa seduta è stato nominato Sostenitore Filippo Fernè, già Presidente della FoRST ed è stato rinnovato l’incarico di Coordinatore scientifico a Marco Vitale dell’Università di Parma.

È stato altresì designato il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti, nelle persone di Francesco Giustiniani, Presidente, Paolo Maria Mini e Daniele Diamanti, confermato dal precedente mandato. 

Di prossima designazione la candidatura del rappresentante del Ministero della Salute, laddove il MIUR ha nominato quale proprio rappresentante il dott. Tonio Michele Bufano esperto, tra l’altro, di Formazione e Assistenza Tecnica alle Pubbliche Amministrazioni.

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03 novembre 2017

Cure termali, chance integrata e sostenibile per il Ssn

di Marco Vitale (professore ordinario di Anatomia Umana, Università di Parma; direttore scientifico Fondazione per la Ricerca scientifica termale, FoRST).

 

In una fase storica e sociale nella quale è necessario un razionale contenimento della spesa sanitaria, il decreto di appropriatezza prescrittiva (DM del 9 dicembre 2015) ha ridefinito gli ambiti di intervento e individuato nuove condizioni di erogabilità delle prestazioni. In tale contesto di “appropriatezza” e, nello specifico, nel decreto che stabilisce i nuovi livelli di assistenza, i Lea (DPCM 12 gennaio 2017), viene garantita, per alcune specifiche patologie, l'erogazione dell'assistenza termale, considerata dunque a tutti gli effetti un importante presidio di salute. 
Va da sé, dunque, che l'appropriatezza e l'efficacia delle cure termali rappresentino un dato di fatto riconosciuto da più parti: dai pazienti che, grazie alle cure termali, vedono diminuire il numero di ricadute, usano meno farmaci e riducono l'ospedalizzazione; dai medici di famiglia che osservano in molti casi una riduzione evidente della cronicità di alcune patologie; dal Servizio sanitario nazionale, che ha verificato un effettivo risparmio per le casse della sanità. 
Che sia per fine di benessere, di prevenzione o infine di cura, le terme sono frequentate da tutte le fasce d'età della popolazione. Si va dalla balneoterapia (bagno termale in vasca o piscina), il trattamento idroterapico maggiormente diffuso, alla fangoterapia, dall'idromassaggio alle cure idropiniche (acqua termale da bere) e sedute inalatorie. Nel 39% dei casi, la terapia termale è utilizzata per la cura delle affezioni osteoarticolari, nel 18% dei casi per le affezioni respiratorie e gastrointestinali, per i problemi dermatologici e ginecologici (10% e 7%).

Terapie integrate in 380 stabilimenti 
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha diffuso di recente le nuove linee guida per la cura delle persone anziane, ribadendo un concetto importante: la “cura integrata”, ovvero la predisposizione di una rete di servizi “basati sulla comunità”, che aiutano a gestire i problemi derivanti da numerose patologie tipiche della terza età. Un appello che, in parte, può essere raccolto proprio dal sistema termale. Gli stabilimenti in Italia sono circa 380, sono riconosciuti come presidi sanitari e sono distribuiti su tutto il territorio. 
Quale migliore alleato del Servizio Sanitario nazionale, che fa fatica ad affrontare la cronicità e la polipatologia nell'anziano? Le terme sono già parte della “welfare community” e rappresentano delle possibili strutture di “low intensity care”, non rivolte alle acuzie, ma ottimali per specifiche cronicità o periodi intercritici di malattia.

Cure sostenibili ed efficienti 
L'utilità delle cure termali potrebbe non solo giovare alla qualità di vita del paziente, ma anche al Ssn permettendo un considerevole risparmio e una riduzione delle liste d'attesa, soprattutto nel campo delle patologie muscolo-scheletriche. Lo hanno dimostrato i risultati di una Consensus conference (esperti di università italiane, ospedali pubblici, associazioni pazienti, istituti di ricerca e servizi territoriali) che abbiamo promosso come Fondazione per la ricerca scientifica termale (Forst) e presentato a giugno al Ministero della Salute. 
Il sistema termale vuole affiancare il Servizio Sanitario Nazionale anche in tema riabilitativo, consentendo passata la fase acuta, quando il giudizio medico lo ritenga appropriato, di svolgere parte del programma riabilitativo in ambito termale.
Un altro settore in forte crescita è la ricerca in ambito dermatologico, con un'attenzione speciale alla psoriasi e alla dermatite atopica. Le novità più rilevanti, suffragate da numerosi dati, riguardano in particolare l'effetto benefico che ioni contenuti in specifici tipi di acque hanno sui meccanismi patogenetici cellulari e molecolari della lesione psoriasica. 
È interessante citare anche un filone di attività scientifica su determinate patologie del tratto gastroenterico, come alcune forme di stipsi e reflusso gastroesofageo. Direttrice molto attuale e interessante del lavoro di studio e ricerca della Fondazione riguarda il potenziale impatto delle cure termali su alcune malattie di tipo metabolico, come l'analisi dei meccanismi alla base dell'azione degli ioni-solfato sul fegato e sulla secrezione biliare.
Infine, vorrei segnalare studi pionieristici con acque sulfuree che hanno già dato interessanti risultati in vitro e nella sperimentazione animale sulla progressione della malattia di Alzheimer.


Per curarsi alle terme è necessaria la prescrizione del medico di medicina generale o dello specialista. Arrivato alle terme, il paziente viene visitato di nuovo dal medico in sede, che accerta l'assenza di controindicazioni (per esempio, fenomeni acuti) e personalizza il percorso terapeutico. Le strutture erogatrici di trattamenti termali sono accreditate dal Ssn, che riconosce un ciclo di cure all'anno. Tutte le informazioni sulle caratteristiche terapeutiche delle acque termali, sugli stabilimenti e i trattamenti, oltre che sulle modalità di accesso, sono disponibili su questo sito e sul sito Federterme (www.federterme.it ).

 

 

03 novembre 2017

Malattie respiratorie croniche: contro i danni da smog un aiuto dalle cure termali

Ecco come il termalismo può giovare alle ostruzioni dell’apparato respiratorio, causate da inquinamento atmosferico e fumo di sigaretta


Mentre il nord Italia è sotto assedio dalla cappa di smog che avvolge grandi e piccoli centri urbani, ritorna prepotentemente alla ribalta il tema dei danni alla salute provocati dall’inquinamento atmosferico.

Le particelle di smog, infatti, hanno un effetto irritante e infiammatorio sulle vie aeree, favorendo lo sviluppo di malattie croniche dell’apparato respiratorio e riacutizzando i sintomi in chi già ne è affetto.

Un aiuto contro queste patologie può arrivare dalle cure termali:idroterapia, inalazioni, fanghi hanno dimostrato di esercitare effetti terapeutici positivi.

Lo confermano le evidenze di decine di studi clinici pubblicati su autorevoli riviste scientifiche (il primo, su Jama, risale addirittura al 1913) che si sono intensificati negli ultimi anni.

“Innanzitutto bisogna precisare che il termalismo non è un’alternativa ai farmaci, bensì una ‘sequenzialità’ al trattamento farmacologico: l’obiettivo è aumentare l’intervallo tra il manifestarsi di episodi acuti e tentare di diminuire il numero di medicine assunte, soprattutto per malattie respiratorie croniche” chiarisce a Panorama.it il dottor Marco Vitale, professore ordinario di Anatomia Umana presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma e Direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca scientifica termale (FoRST).

“Studi scientifici hanno mostrato l’efficacia delle cure termali per bronchiti semplici o croniche, sinusiti, ma anche per malattie otorinolaringoiatriche quali laringofaringite e otite cronica”.

In particolare per la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), patologia “caratterizzata da una persistente e progressiva limitazione al flusso aereo, e associata ad una aumentata risposta infiammatoria cronica delle vie aeree e del polmone a particelle nocive o gas”.

 In pratica si genera un’infiammazione a livello dei bronchi che fa diminuire sempre più l’apporto di aria ai polmoni.

I sintomi sono dispnea (fiato corto, soprattutto sotto sforzo), tosse ed espettorato cronico. Per la diagnosi il primo esame da effettuare è la spirometria, che valuta la capacità respiratoria.

I numeri (preoccupanti) della BCPO e lo stretto legame con l’inquinamento

È tra i principali responsabili della mortalità nei Paesi industrializzati: il Global Burden of Disease Study prevede che nel 2030 diverrà la terza causa di morte a livello mondiale.

Mentre l’incidenza è praticamente uguale nei due sessi, i decessi sono 2-3 volte maggiore negli uomini nelle fasce d’età più avanzate.

In Italia è la causa del 50% circa delle morti per malattie respiratorie. “Fortunatamente la BCPO si può prevenire, a parte i rari casi di predisposizione genetica: fondamentale è evitare i maggiori fattori di rischio, cioè fumo di sigaretta, inalazione di polveri prodotte da lavorazione di materiale, inquinamento atmosferico” dice Vitale.

Proprio a causa di quest’ultimo le stime indicano che nei prossimi dieci anni ci sarà un incremento notevole di casi, anche e soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.

I benefici delle cure termali

Sono diversi i meccanismi che procurano effetti benefici: “le cure termali inalatorie svolgono un’azione mucolitica, molto importante per liberare le ostruzioni bronchiali causate dalla malattia, un elemento rilevante nel migliorare la condizione del paziente e diminuire e rallentare la progressione del danno broncopolmonare” spiega Vitale.

Il “segreto” del toccasana termale è l’idrogeno solforato, presente nelle acque: “quelle sulfuree hanno un effetto batteriostatico, cioè creano un ambiente sfavorevole alla sovra infezione batterica, che è una complicanza di queste malattie”.

Inoltre studi scientifici dettagliati hanno mostrato che esercitano un effetto antiinfiammatorio generale: “grazie al trattamento termale alcuni globuli bianchi, quelli che producono molecole responsabili dell’infiammazione come le citochine, sono meno attivi (e diminuiscono un po’ anche di numero) quindi si interrompe il ciclo di auto mantenimento dell’infiammazione cronica” afferma Vitale.

Inoltre il professore spiega che nelle fasi avanzate nella BCPO “c’è una diminuita secrezione di elastasi, che è un enzima che rompe l’elastina, proteina presente nei tessuti polmonari, che crea quelle condizioni favorevoli alla dilatazione enorme degli alveoli, per cui il malato si ritrova con polmoni meno elastici, le vie aeree più occluse e più muco. Tradotto, significa meno spazio respiratorio”.

Il termalismo, soprattutto inalatorio, contrasta alcuni elementi portanti di questo meccanismo.

L’idrogeno solforato, in generale, diminuisce lo stato infiammatorio: "non solo nella BCPO, ma anche in situazioni caratterizzate da infiammazione ad andamento cronico e ripetitivo come la psoriasi e la dermatite atopica”.

Anche i fanghi apportano un miglioramento dell’attività respiratoria. “Quando applicati sulla muscolatura affaticata aumentano la tollerabilità alla fatica” dice Marco Matucci Cerinic, Professore Ordinario di Reumatologia e Direttore della Struttura Complessa di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze.

“Ma i fanghi devono maturare, con un processo che dura mesi, tenendo l’argilla, che di per sé non è efficace, in contatto con acque termali. Studi chimici hanno dimostrato che in questo modo si formano microorganismi, alghe e “batteri buoni”. Sono in corso studi clinici per vedere se e come passano attraverso la cute, favorendo l’eliminazione di radicali liberi nei tessuti, nocivi per le infiammazioni”.

Quando e come curarsi

I trattamenti termali, per svariate patologie muscoloscheletriche, reumatiche, respiratorie, della pelle e altre malattie sono inclusi nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) del Servizio Sanitario Nazionale.

Ma prima di recarsi alle terme è indispensabile una visita dal medico o dallo specialista, che poi prescrive la cura: “bisogna assolutamente evitare la terapia termale durante le fasi acute delle malattie” avverte Vitale.

“La cura termale è indicata nelle malattie croniche, ma negli episodi acuti è da escludere. Inoltre, all’arrivo alle terme il paziente viene rivisitato dal medico termalista, che verifica non ci siano controindicazioni in atto in quel momento, e in quel caso non procede. Altrimenti, sulle indicazione generale del medico inviante, personalizza il percorso del singolo paziente”.

La durata tipica del ciclo di cura è di 12 giorni, poi “bisogna valutare col medico quando riproporre un altro trattamento”.

Per l’asma l’indicazione del termalismo è dibattuta. “In generale è contro indicato, perché la malattia è caratterizzata da episodi acuti e le acque ioniche o saline possono avere degli effetti irritanti. Si potrebbe aprire un filone di cura, ma al momento si sconsiglia”.

Alzheimer e osteoporosi: le nuove frontiere della ricerca

“Gruppi di ricerca italiani hanno dimostrato, con studi in vitro e in vivo sugli animali, che i solfuri contenuti nell'acqua termale sono in grado di ritardare la progressione della patologia” afferma Vitale.

Sull'osteoporosi “i solfuri agiscono positivamente sulle cellule dell'osso e, soprattutto nelle donne, possono ritardare o contrastare potenzialmente questo problema fisiologico”.

Non è stato avviato ancora nessuno studio sull'uomo, ma il nostro Paese potrebbe avere un ruolo chiave in questo filone di ricerca.

L’Italia e la Francia infatti sono le uniche nazioni che hanno una fondazione per la ricerca scientifica termale: la FoRST è nata per promuovere studi di medicina termale basati sull'evidenza e assieme ai cugini d’oltralpe sta facendo da triano per un unico progetto europeo per gli studi sul termalismo.

Finora sono stati fatti studi su piccoli gruppi di pazienti, ma “serve la potenza statistica dei grandi numeri, per realizzare trials clinici randomizzati, ben disegnati, multicentrici e della durata di almeno due anni”.

“I migliaia di reclutamenti necessari si possono realizzare facilmente nel grande bacino di pazienti che già si recano agli stabilimenti”. Secondo gli ultimi dati raccolti da Federterme, l’Italia dispone di un complesso di circa 380 aziende termali, più che sufficienti per raccogliere dati per analisi molto dettagliate.

16 maggio 2017

FoRST — Fondazione per la ricerca scientifica termale quale ente beneficiario del 5 per mille

Vi ricordiamo che anche per quest'anno sarà possibile destinare la quota del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche alla scrivente Fondazione.

Destinare il proprio 5 per mille alla Fondazione per la ricerca scientifica termale non comporta alcun onere aggiuntivo rispetto a quanto già dovuto all'erario e che tale scelta non collide, in alcun modo, con quella relativa all'8 per mille di cui alla legge n. 222 del 1985 ed, infine, che sarebbe molto importante dare la più ampia diffusione a questa iniziativa, in modo che i titolari e anche i dipendenti delle Aziende ovvero i curandi che effettuano soggiorni per cure termali, possano valutare l'opportunità di contribuire al finanziamento della Fondazione.

Per quanti decidessero di operare questa scelta ricordiamo che è necessario apporre, nell'apposito riquadro che figura sui modelli di dichiarazione (730 — CUD), oltre alla propria firma, anche il codice fiscale corrispondente a Fondazione, lo

07382231004,

e che è consentita una sola scelta di destinazione del 5 per mille.

Vi preghiamo, una volta effettuata la scelta di destinazione nei confronti di Fondazione di darne immediata conferma agli uffici della Fondazione all'indirizzo di posta elettronica segreteria@fondazioneforst.it.

Restando a Vostra disposizione per ogni eventuale chiarimento, cogliamo l'occasione per porgere i più cordiali saluti.

 

 

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